Tutti ballano con Zucchero: due date sold out alla Reggia di Caserta.

25.07.2023

(Anita Pascarella) Ieri, 24 luglio, Zucchero ha incantato la Reggia di Caserta con la sua voce e la sua padronanza del palco a dir poco spettacolari, l'artista è sempre riuscito a sorprendere il suo pubblico e con il trascorrere del tempo aumenta sempre di più la stima nei suoi confronti.

Due date sold out nel maestoso Palazzo Reale, quella di ieri 24 luglio e quella prevista stasera, 25 luglio.

La Reggia di Caserta è un luogo che ha più di 200 anni, ma pur sempre incantevole, una cornice maestosa come poche. Fortemente voluta da Carlo di Borbone seguendo lo stesso modello di Versailles di Luigi XIV, la Reggia fu progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli. La sua costruzione cominciò nel 1752: i lavori furono inizialmente diretti da Carlo Vanvitelli, per poi proseguire sotto la guida di altri architetti fino al 1847.

Zucchero è riuscito a incantare e coinvolgere il suo pubblico, esortandolo più volte a ballare i suoi brani, seguito da tutti con grande felicità.

Presenti alla serata anche diverse personalità della politica, quali: l'immancabile sindaco di Caserta e il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. Anche lo stesso De Luca è stato ricoperto dall'affetto di alcuni presenti, concedendo anche svariati selfie e foto.

Il palco era circondato dagli svariati edifici del Palazzo Reale ed anche la sceneggiatura era degna di nota, sul grande schermo alle spalle dell'artista sono stati proiettate scene tratte dai video ufficiali, animazioni e frasi di introduzione ai brani per andare a rappresentare ciò che l'artista intendeva trasmettere.

Il concerto si è aperto con "Spirito nel buio", cantata da Zucchero in modo maestoso, tanto da far emozionare i presenti.

Non sono mancati momenti in cui il grande cantautore ha deciso di comunicare direttamente con il proprio pubblico, anche attraverso battute: "Con questo caldo vedo questi ventagli che se fossero stati dello stesso colore sarebbe stata una partita di calcio.

Sono qui per questo World Wide Tour che mi sta portando in giro dall'anno scorso.

Volevo già venire l'anno scorso, ma quando me lo hanno proposto il festival già era chiuso, è una cosa bizzarra perché di solito quando uno propone il festival è aperto, meglio tardi che mai."

Qualcuno tra il pubblico ha urlato "Forza Napoli", un mood che sta accompagnando anche un po' tutti i concerti di quest'anno.

Al che l'artista ha risposto: "Ancora con sto forza Napoli? Io dico forza Reggiana, che cazzo me ne frega. Ognuno dice forza, forza, solo forza, forza, che due maroni, basta. Va bene essere sportivi, ma voi siete particolarmente sportivi. Comunque io direi invece forza mozzarella, questa sì che è una roba che non troverei da nessun'altra parte. Tu mi dirai ancbe il Napoli? Boh.

In ogni caso io mi sono seduto non perché sono stanco, ma perché questo mi ricavo questo angolo più intimo, anche perché così ho modo di stare fermo, vedervi più in faccia e fare delle canzoni che così ogni sera cambiano, vado a quello che mi sento in questo momento, tanto loro conoscono tutto il mio repertorio dall'inizio quindi. (Riferendosi alla band in particolar modo). Questa sera ho voglia di cantare un brano che parla di Blues, dell'album Blue's dell'87, che ho fatto anche con Miles Davis e si chiama Dune Mosse."

Dopo essersi esibito con "Dune Mosse", Zucchero ha intervallato nuovamente lo spettacolo per interagire con la propria gente e introdurre "Un soffio caldo": "Se forza Napoli era inteso per il Napoli, forza Napoli ve lo meritate tutto, ricordando il mio primo produttore Pino Rustici e il mio amico che mi faceva ridere, Pino Daniele e voglio omaggiare con una canzone che parla di libertà e che ho scritto con l'amico Francesco Guccini."

Altro momento memorabile della serata, ma anche profondamente scenografico, è stato il duetto virtuale sulle note di Miserere accompagnato dalla voce dell'amico e tenore Luciano Pavarotti, grazie ad un video proiettato alle spalle di Zucchero Sugar Fornaciari. Nel video di Miserere non era rappresentata soltanto la voce e l'esibizione di Pavarotti, ma anche alcune sue fotografie e un immagine dei due amici ed artisti, un legame dunque che prosegue anche dopo la morte.

Non va trascurata la bravura della band internazionale che accompagna l'artista (alcuni fin dall'inizio): Polo Jones (direttore d'orchestra e bassista), Kat Dyson (chitarra, bvs), Peter Vettese (organo, piano e sintetizzatore), Mario Schiliró (chitarra), Adriano Molinari (batteria), Nichola Peruch (tastiera), Monica Mz Carter (batteria, percussioni), James Thompson (fiati, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (fiati), Carlos Minoso (fiati), Oma Jali (cori).

Zucchero lavora in una tale sintonia con la propria band da avergli completamente affidato due brani: Staying Alive e Honky Tony Train Blues, due omaggi dedicati rispettivamente ai Bee Gees e Keith Emerson. A seguire Staying Alive, l'esibizione di Irene Fornaciari e Oma Jali in memoria di Tina Turner, sulle note di Nutbush city limites.

A concludere il concerto Hey man/Blue e il bis di diversi brani presentati nel corso della serata: "La canzone che se ne va; Diamante; Per colpa di chi è Soul mama".

Nel corso degli ultimi brani il pubblico più accanito si è avvicinato sotto il palco per salutare l'artista in maniera più ravvicinata, una serata di grandi emozioni, che è stata possibile sicuramente anche grazie all'impeccabile organizzazione.

LA SCALETTA

  1. Spirito nel buio
  2. Soul mama
  3. La canzone che se ne va
  4. Quale senso abbiamo noi
  5. Partigiano Reggiano
  6. Vedo nero
  7. Ci si arrende
  8. Cose che già sai
  9. Iruben me
  10. Facile
  11. Baila (Sexy Thing)
  12. L'urlo
  13. Dune mosse (seated)
  14. Un soffio caldo (seated)
  15. Miserere
  16. Staying alive (band only)
  17. Nutbush city limits (band + Irene)
  18. Honky tonky train blues (band only)
  19. Il volo
  20. Diamante
  21. Per colpa di chi
  22. Diavolo in me
  23. Chocabeck
  24. Libidine
  25. Hey man/ Blue