SAN TAMMARO, Al Real sito di Carditello 4000 presenze: un grande Cocciante ha emozionato. L’intervista

03.09.2022

Di Laura Ferrante

Grande successo ieri al Real Sito di Carditello dove l'attesa per il maestro Riccardo Cocciante era un'emozione incontenibile. Tale emozione si è espressa ancor di più quando il cantautore è salito sul palco allestito proprio davanti la facciata del monumento.

Tanta emozione e tante le canzoni con cui Cocciante ha deliziato i presenti. Oltre quattro mila presenze ieri a Carditello molti dei quali dirottati dalla mancata data di Pompei e tantissimi felici di essere in un posto così delizioso arrivati da ogni dove per il proprio beniamino.

Quanti ricordi nelle canzoni, quanta nostalgia in quella musica immortale. Dopo dieci anni Cocciante è tornato a cantare in Italia e lo ha fatto, come prima tappa, a Carditello, in provincia di Caserta.

Durante lo spettacolo, Riccardo ha intonate le canzoni di successo di ieri e di oggi, come Margherita, A mano a mano e tantissime altre, accompagnato da un meraviglioso ensemble.

Noi lo abbiamo incontrato nel backstage dove si riprendeva dopo le prove del pomeriggio, in compagnia della sua affascinante consorte, e gentilmente e con la sua proverbiale dolcezza, ci ha consentito una piccola intervista.

L'Intervista

D. Buona sera maestro. Intanto posso chiederle se ha avuto modo di visitare Caserta e cosa ne pensa?

R. Non ho avuto modo di visitare molto la città ma quel poco che ho visto la trovo deliziosa

D. Proprio ieri cantavamo "A mano a mano", una sua grande opera cantante da diversi artisti ispecie Rino Gaetano,.

R. Eh ma io non l'ho mica scritta per lui eh. No, l'ho cantata io poi lui l'ha ripresa e cantata, è andata bene. A me fa piacere perché le canzoni, la musica va condivisa e mi fa piacere che le mie canzoni sono piaciute e condivise.

D. Lei torna a cantare in Italia dopo dieci anni, come mai questo allontanamento?

R. Beh si sono stato lontano dall'Italia ma all'estero ho continuato la mia carriera, i miei concerti. Poi c'è stato il lockdown dovuto alla pandemia e tutto si è bloccato. Ora per fortuna c'è la ripresa e riprendono i concerti. Questo mi fa piacere perché ci sono varie date anche in Italia.

D. Lei ha detto in una intervista che vuole fare concerti in luoghi umani.

R. Si, perché il passato ha un suo peso e si riflette su di noi e sul pubblico, dico questo in contrapposizione a questi grandi spazi immensi che certe volte sono vuoti di queste sensazioni, senza cuore, senza anima. Poi c'è questo fatto di recuperare quello che è l'inizio della carriera di ogni cantanti soprattutto della nostra epoca. Il fatto di tornare nei posti dove si possono condividere le canzoni non soltanto con grandi gesti ma con l'intimità, con gli occhi. A volte sei a cento metri e non vedi niente. E' un processo di ritorno e condivisione. Faccio un esempio: l'attore che ha una carriera incredibile che al cinema ha fatto tutto, ad un certo punto vuole tornare al piccolo, al teatro, a questa intimità di condivisione che c'è tra il pubblico e la persona che sta sul palco.

D. Dei suoi tanti concerti quale ricorda maggiormente

R. Potrei citarne di diversi ce ne sono altri ma comunque l'Arena di Verona resta sempre bello, sia per il Notre Dame sia per il concerto che ho fatto. Lì ho fatto il primo "Cocciante canta Cocciante" con la partecipazione di alcuni cantanti di Notre Dame.

D. Quale invece il suo cruccio: quello che non ha fatto e che vorrebbe fare:

R. Non lo so, quello che non vorrei fare e quello che non avrei voluto fare non lo so e lasciamo il tempo lavorare e il tempo ci dà delle opportunità e non dobbiamo pensare troppo presto a creare delle opportunità artificiali, bisogna essere pronti a prendere le cose più interessanti nel futuro.

D. Quali sono i prossimi progetti se ce ne sono?

R. Beh i progetti sono che l'anno prossimo l'anno prossimo festeggio i miei cinquant'anni di carriera. C'è in progetto di lavorare su un nuovo disco, con nuove canzoni, di riprendere Giulietta e Romeo, in Francia riprendo il Piccolo Principe e in Cina aspettiamo che si riaprono le frontiere per ritornare la perché c'è un progetto in corso che non abbiamo potuto finire per la Pandemia.

L. In bocca al lupo Maestro

R. E vivi il lupo.