Napoli / Verona 1-1: Dal Verona al Verona

08.11.2021

Non ha memoria storica il Napoli oppure si fa troppo condizionare, come del resto parecchi addetti ai lavori e tifosi, dalla memoria storica?

Un po' di paura si è percepita nella vigilia e non solo.

Il Napoli non ha oggettivizzato, si è fatto prendere dal soggettivo e dalla suggestione, dal ricordo nefasto di qualche mese fa.

Proprio da quello scivolone è partita la prima parte di una nuova avventura che, forse, possiamo dire si è conclusa stasera e che proprio da stasera, dal Verona, deve e può ripartire.

Lasciando a parte il "pistolotto" iniziale, è stato un brutto Napoli sin dall'inizio e con il vizio di prendere gol, per poca concentrazione e molta distrazione, nei primi quindici minuti (era già capitato giovedì a Varsavia).

Una squadra priva di misure, questo ha consentito al Verona di andare subito in vantaggio, nè il quasi immediato pareggio di Di Lorenzo ha rinfrancato gli azzurri, stasera in blu notte e con lo sguardo di Diego a giganteggiare e che ... nulla ha potuto !

La squadra di Spalletti, poi, in due occasioni ha rischiato di subire il secondo gol e tornare in svantaggio.

Purtroppo nessuna idea di fronte al gioco avversario fatto di aggressività e posizioni ben strutturate.

Il Napoli ha creato solo a folate, quasi improvvisasse. E seppur è vero che in campo ci sono sempre due squadre, il Napoli ci ha messo del suo.

Un Napoli opaco, come opaco sarà pure nella ripresa e non ci metto in conto l'opacità dell'arbitro, il "Carneade" di turno, perché dovrebbero saperlo al Napoli, calciatori compreso, che si combatte pure contro certe situazioni.

Nonostante i cambi ancora poche giocate corali con troppe cose lasciate al caso, al possibile estro dei singoli che al massimo fanno due pali.

Ad un certo punto il Napoli era quasi in affanno. La stanchezza ci può stare con tutti questi incontri ravvicinati e si paga in freschezza.

Non si sono viste neanche alternative e quasi ho pensato che Spalletti temesse di perderla proprio.

E poi è innegabile che Koulibaly è quasi mezza squadra, non solo per la fase difensiva ma anche per la costruzione che, comunque, garantisce.

Il buon Juan Jesus, ordinato e legato al suo compitino, non ha piede nè mentalità ed abilità da fase di costruzione.

Era nell'aria da un po' di partite questo stop. Questo dimostra, senza nulla togliere a nessuno, come i calciatori servono, al di là di idee brillanti, alchimie tattiche o altre invenzioni di chi sta in panchina a guidare.

Il brutto è che non ci possiamo neanche lamentare, anche se francamente mi va di lamentarmi per questo tirare a campare al grido di "e che Dio ce la mandi buona" per il quarto posto.

Caro "Ovidio" ti interessa solo quello, vero ?

P.S.: per chi volesse sapere chi è Ovidio, consiglio di dare uno sguardo ad una serie iniziata su un noto canale streaming il giorno 5 novembre.

Michele Laperuta