NAPOLI, si riparte con tanta speranza

17.08.2023

PREMESSA: si avvertono i lettori che l'articolo è ecumenico.

Iniziamo. È il tempo di riportare dentro le bandiere lasciate ancora al vento. Di riporre gli striscioni celebrativi dell'evento ed ogni altro elemento di festeggiamento che campeggiano un po' ovunque.

Ecco. Per il tifoso dai canti a Kant: <<Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa ho diritto di sperare?>>.

Posso sapere che difficilmente la cavalcata si ripeterà. Posso sapere che Garcia non è Spalletti e che alla scommessa vinta (Kim) è subentrata una nuova scommessa da vincere (Natan) e così per qualche altro elemento.

Posso sapere, ancora, che Aurelio De Laurentis non è cambiato anche se, pare (ad oggi non c'è nulla di ufficiale), voglia riconoscere un super ingaggio a Victor Osimhen. Posso sapere che ci metterò tutto il cuore e l'anima per sostenere la mia squadra del cuore. Posso sapere anche di aver diritto, nel bene e nel male, ad esprimere critiche purché costruttive e non campate in aria o esternate per pure questioni di principio.

Posso, infine, sapere che tutto quello che si dirà non è oro colato e che va fatto discernimento.

Mi viene, poi, difficile rispondere alla domanda "Che cosa devo fare?". Materialmente non posso fare niente. Non sono io quello che decide, sotto tutti i punti di vista (societario, tecnico, atletico), il da farsi. Posso solo fare il tifo serenamente anche "incazzandomi" giustamente un po' se ci sta.

Poi l'ultima domanda. La più difficile.

Innanzitutto che le regole vengano rispettate. Non prevalgano simpatie e antipatie, regole e non regole ed il campionario, qui, potrebbe continuare per parecchio.

Ciascuno faccia crescere e maturare la propria speranza nel profondo e senza neanche dirlo.

Benvenuto ritorno in campo.

Michele Laperuta