La difficoltà di trovare lavoro al Sud e dei trasferimenti al nord. Testimonianza di Giuseppe Raga.

23.01.2023

(Anita Pascarella) Ultimamente era emersa la storia di una ragazza napoletana, Giuseppina Giuliano, che per permettersi di lavorare come collaboratrice scolastica a Milano, viaggiava ogni giorno in treno partendo dalla propria città natale.

Stando a quanto da lei affermato infatti, una stanza condivisa a Milano ha il costo minimo di 650€ ed anche i costi degli affitti in periferia non scherzano affatto.

Giuseppina si sarebbe quindi abituata ad avere questo tenore di vita, ad alzarsi alle 4 del mattino per raggiungere la propria sede e staccare dal lavoro alle 18:20 per poi tornare a Napoli.

Fin da subito sono sorte una serie di domande, a prescindere infatti, il tenore di vita sarebbe piuttosto scarso e gli orari ed i costi dei treni inoltre, non tornano.

Alcuni hanno deciso quindi di verificare personalmente quanto stesse accadendo ed è bastata una semplice telefonata per capire che la bidella in realtà non andasse affatto a lavoro tutti i giorni, ma si fosse messa in congedo dopo aver compiuto questo tipo di viaggio due volte.

Che questa storia sia fake o meno, certo è che il tenore di vita in Italia attualmente scarseggia.

Probabilmente i costi della vita a nord, saranno superiori a quelli del sud, ma sicuramente il lavoro manca soprattutto nella parte meridionale del paese.

I giovani sempre più in difficoltà, decidono quindi di emigrare ugualmente al Nord o in gran parte all'estero.

Ultimamente sono emersi molti racconti di questo genere, come ad esempio la storia di Giuseppe Raga, il collaboratore scolastico napoletano, di 30 anni, costretto a lasciare la compagna e la figlia di 4 anni per lavorare a Cuneo.

Contrariamente a quanto affermato da Giuseppina Giuliano, Giuseppe Raga però, racconta: "Avevo pensato di fare il pendolare per l'inizio ma i costi sarebbero stati troppo alti. Mi sono trasferito dopo aver ottenuto il lavoro presso la scuola: così è una vita sacrificata, pendolare sarebbe stato impossibile anche per il tempo".

Ciò che più lo fa soffrire è sicuramente la lontananza della compagna e della figlia, rimaste in Campania: "Riesco a scendere due volte l'anno, a Natale e in estate, qualche volta salgono loro, sia per i costi che per i tempi: è lontanissimo e la mia compagna cresce la piccola. Con il bus spendo intorno ai 30 euro ma ci vogliono 14h, con l'aereo si risparmia volando in settimana ma io lavoro e non posso. Il treno è caro sempre".

Giuseppe racconta inoltre delle difficoltà economiche a cui va incontro, guadagna infatti 1100€ al mese, di cui 450€ spesi in affitto in un piccolo appartamento, trovato grazie alle persone da cui è stato aiutato e 150€ da mandare giù al Sud.

Il giovane però aggiunge: "Non mi lamento, c'è chi un lavoro nemmeno ce l'ha ma non sono di certo un eroe: come me ce ne sono tantissimi. Purtroppo capita anche che non ci paghino, come a noi succede da ottobre e sto andando avanti con dei risparmi ma fare sacrifici così è veramente pesante".

Sono tantissimi dopotutto i lavoratori scolastici che accettano trasferimenti lontani da casa per ottenere punteggio, nella speranza di poter tornare un giorno più vicini a casa e con un lavoro stabile, come racconta lo stesso Giuseppe.

Questi aggiunge che nel suo comune infatti, avesse un lavoro precario e mal pagato.

Certo è che dopo aver conosciuto la storia di Giuseppe, sorgono ancora più domande e dubbi riguardo ciò che avrebbe raccontato Giuseppina Giuliano.