Inter / Napoli 3-2. Quasi una messa da requiem

22.11.2021

Solo l'azione del gol di Zielinski e basta.

Una squadra piantata che subisce passivamente e cade in quello che i nerazzurri volevano. Giocare sulla fisicità, sulle mischie, sulle ripartenze.

È un Napoli senza una trama, senza un'idea, senza uomini. Già dopo il due a uno è finita la pacchia che in parte, molti non volevano ammetterlo, era già finita qualche partita fa.

Il Napoli ritorna ad essere una squadra normalissima, che fa fatica sia a costruire che a difendere diligentemente e con criterio.

Rientra nei ranghi dell'ordinarietà anche il "mito" Osimhen che oltre a dimostrare di saper essere sempre nervoso ed irruento non sa fare altro ultimamente.

Non possono bastare, dopo il tre a uno siglato da Lautaro Martínez, gli ultimi 15 minuti giocati in maniera abbastanza dignitosa, con il gol di Mertens che ha riacceso un po' le speranze e con la parata di Handanovic su Mario Rui e il tiraccio in curva dello stesso Mertens da favorevole posizione.

Se le cose resteranno così, con la piega che hanno preso forse solo il vantaggio accumulato in partenza, salvo immense ed inenarrabili sciagure, potrà regalare al Napoli la sopravvivenza futura con l'agognato quarto posto in funzione Champions.

Il rammarico è che il Napoli è ancora primo insieme con il Milan, e che questa condizione invece di essere un punto di forza è diventata, all'improvviso, una debolezza. Ma d'altronde il Napoli questo è.

Che dire. Ovidio finì in esilio sino alla fine dei suoi giorni.

Una bella "messa da requiem".

Michele Laperuta