Frosinone / Napoli 1-3. Clausole di stile

Ci vuole rigore nel far rispettare le clausole. Basta un tocco e, seppure la stilografica cambia direzione, non c'è verso di tornare indietro.
La prima regola dell''interpretazione è quella del significato dato dalla parola.
Causidici, cavillosi, cavernosi come il demone del duo Socrate/Platone. Prigionieri incatenati che credono di sapere ma non sanno. Scambiano le ombre delle cose per la verità.
Abbozzare, non si può far altro. Anzi sì. Percorrere strade alternative non per forza quelle "nazionali". In questo modo ci si rimette in carreggiata pure se la macchina non è ancora pronta e rodata.
Molte deficienze, al box e tra i piloti. Un approccio con sbandate nonostante la strada si presentasse rettilinea e senza una prima curva insidiosa.
La gara è andata in porto solo grazie all'assetto originario del mezzo. Prima, seconda e terza sono state marce sufficienti.
Ma, in fin dei conti, la gara risulta non giudicabile per insufficienza. Sembra un ossimoro ma, a pensarci bene, non lo è.
TRADUZIONE
Frosinone - Napoli inizia con una "rigorosa" e personale interpretazione dell'arbitro. Il neo acquisto Cajuste prende prima la palla, anche se con un tocco leggero, e poi, a palla già in direzione opposta all'azione, l'avversario. Rigore ed il Frosinone è in vantaggio.
Il Napoli un po' sbanda ancora. Continua a mostrare un approccio banale e questo al di là delle belle parole in conferenza stampa prima del match.
I Campioni d'Italia grazie alla superiorità dei singoli riesce a ribaltare il risultato. Prima pareggiando con Politano e poi, dopo una rete di Raspadori annullata dal Var per fuorigioco dello spaesato Cajuste, con Osimhen su assist del capitano Di Lorenzo.
Ripresa sulla stessa falsariga della prima frazione. Napoli lezioso e incapace di approfittare dell'inesperienza dei Ciociari. Troppa fretta e poca lucidità oltre a un pizzico di protagonismo.
Dopo il possibile pari della squadra di casa (palo pieno su calcio di punizione dal limite) arriva il terzo gol (il secondo di Osimhen) e la partita si chiude così.
Napoli e Garcia da rivedere. Forse ci eravamo abituati troppo bene?
Michele Laperuta