Economia circolare: una risorsa

02.08.2022

(dott. Francesco Netti) - L'attuale momento storico ci pone di fronte ad un'attenta riflessione.

La pandemia non può essere considerata solo un fenomeno epocale di natura scientifica, le cui cause sono tuttora in corso di indagine da parte di tutti i ricercatori del mondo, ma va intesa ed interpretata secondo una natura più profonda.

Infatti, i cambiamenti climatici degli ultimi anni sono per lo più dovuti al surriscaldamento dell'atmosfera determinato dalla sempre maggiore immissione di gas serra da industria ed allevamento massivi.

A valle, abbiamo la migrazione di specie virali, in questo caso i Coronavirus, che da un organismo ad un altro in cerca di migliori "condizioni di sopravvivenza".

Questa ultima affermazione sembra essere l'ultimo assunto che traspare dalla letteratura scientifica degli ultimi mesi e sembra collegarsi ad una interessante ipotesi di Ecologia, l'ipotesi Gaia; secondo quest'ultima, infatti, la Terra è composta da una sorta di "anima" dove ogni processo in natura è soggetto a continui riequilibri da fattori di cambiamento esterni.

Se così fosse, ecco che ogni azione invasiva dell'uomo verso la Terra genera come effetto una sua alternazione che negli anni non solo lede la natura ma anche l'uomo stesso. In questa situazione, si colloca un tema centrale per lo sviluppo sostenibile dei prossimi anni, l'economia circolare. In pratica, detta in soldoni, l'economia da trasversale diventa circolare, ossia il rifiuto una risorsa.

Sono, infatti, in corso numerosi studi da parte di Università e centri di ricerca, in collaborazione con aziende del settore per l'ottimizzazione dei processi produttivi secondo questo nuovo standard.

Ne sono esempi il fotovoltaico, che riutilizza l'energia del sole trasformandola in energia elettrica o il riutilizzo del materiale di scarto del bestiame in agricoltura per combustibile.

Insomma, dall'invenzione dei primi macchinari e dei processi di produzione su larga scala, soprattutto dopo Ford, da un lato si è assistiti ad un miglioramento delle condizioni e della produttività sul lavoro e nella vita quotidiana, con un maggiore benessere diffuso, dall'altro ad un aumento di attività che stanno recando danno al nostro pianeta ed alla nostra vita quotidiana; saranno conseguenze future l'aumento di tempeste, del livello dei mari, nuove pandemie ed il consegnare, quindi, un mondo diverso da quello che abbiamo vissuto finora.

In conclusione, resta ormai irreversibile la conversione ad un'economia sostenibile e sempre più circolare per lasciare alle generazioni future un posto migliore di come lo abbiamo trovato.