Carnevale 2023, Portico di Caserta tra divertimento e tradizione
(Anita Pascarella) Portico di Caserta è da sempre teatro di cultura e tradizione, basti pensare alla festa di Sant'Antuono, la cui figura principale sono senza dubbio i bottari, che hanno fatto la storia della nostra regione.
I bottari di Portico hanno ormai viaggiato in diverse parti del mondo, facendo conoscere le nostre tradizioni e accompagnando Enzo Avitabile nel corso dei suoi concerti, con cui collaborano da più di 20 anni.
"Sant'Antuon mascr e suon" è un detto antico che sta a significare che subito dopo la festa di Sant'Antuono, riallaccia il Carnevale, tuttavia sono due eventi completamente diversi.
A Portico nella giornata di oggi si svolgerà ancora una volta, un evento curato nei minimi particolari.
Alle 15,30 ci sarà un raduno dei cittadini di Portico in piazza, dedicato in particolare ai più giovani, con l'esibizione delle Majorette "ShineStar" provenienti da Casal di Principe che accompagneranno la banda musicale di Bellona. In seguito sarà possibile assistere alla rappresentazione della "Zeza" tenuta dagli alunni dell'I.C. San Giovanni Bosco di Portico.
Il tutto si ripeterà alle 17,15 in Piazza Rimembranza.
Ancora una volta quindi, antichità e folclore rivivranno a Portico. Le farse sono infatti rappresentazioni, le cui origini risalgono a tantissimi anni fa. La "Zeza" è famosa in tutta la Campania, anche se in ciascun comune c'erano delle varianti.
I personaggi principali di questa farsa, sono:
La Zeza, diminutivo di Lucrezia che è la moglie di Pulcinella.
Pulcinella.
La figlia si chiamava Vicenzella ed era una donna che frequentava uno studente di medicina calabrese, che studiava a Napoli perché non c'era la facoltà di medicina in Calabria e si era innamorato di Vicenzella.
Don Nicola (lo studente di medicina calabrese).
Zeza faceva la ruffiana perché voleva far sposare sua figlia con don Nicola, mentre invece, Pulcinella era restio e dice: "tu a namuccusell i femmn, nun sap nemmen cucnà, comm a raj a chist p matrimonij?" perché anticamente il pezzo principale della donna era che sapesse cucinare, fare i piatti, le lenzuola, il bucato, queste erano le mansioni delle donne.
Vicenzella e Zeza in passato erano interpretate da un uomo travestito da donna, ciò accadeva perché non c'era la parità di genere ed i ruoli delle donne erano solitamente interpretati da uomini travestiti.
La Zeza è teatro popolare e la sua struttura in versi è influenzata dalla canzonetta. La musica è popolaresca e si allontana dalle vocalità e dalle forme della cultura contadina. Dapprima si hanno degli interventi cantati, a cui seguono: un prologo, un lamento funebre, una tarantella, una quadriglia o 'ntreccio e un saluto finale.
Si tratta della farsa carnevalesca più nota della Campania e presenta i caratteri tradizionali della cultura popolare, quali: teatralità, alternanza di brani cantati e recitati, rappresentazione in piazza o nelle strade (all'aperto), personaggi caratteristici, espressione corale, schema solista-gruppo, sovrapposizione di termini e dialetti di diversi periodi e luoghi, accompagnamento strumentale (era affidato a chitarra, fisarmonica e tamburo rullante).
Alle 16,00 si svolgerà una sfilata per le strade cittadine con coriandoli, fischietti, stelle filanti e musica popolare.
Anche l'Associazione Cattolica di Volontariato "San Simeone" di Marcianise, contribuirà a riportarci nel passato con balli tipici come: "quadriglia" e "laccio d'amore". "Il laccio d'amore" era un ballo che si svolgeva intorno ad un palo con dei nastri: gli uomini, le donne oppure gli uomini travestiti da donne intrecciavano questo laccio dell'amore con una marcetta che era più francese, uno diceva "contré" che stava ad indicare che dovevano andare al "contrario".
Per concludere in bellezza alle 19 ci saranno i giochi tradizionali, come la rottura della pignatta, in occasione della quale i bambini, bendati, vengono fatti girare su sé stessi e, a turno, cercano di colpire la pignatta con un bastone. Lo scopo è quello di romperla e far cadere tutto il suo contenuto, per poi precipitarsi a raccoglierlo. Sicuramente il momento più divertente è quello in cui si scoprono le diverse prelibatezze contenute all'interno della pentolaccia.
Chi festeggerà a Portico potrà sicuramente rivivere l'antico folclore e divertirsi.