Suoni Antichi – I bottari di Macerata Campania

12.09.2022


 (Anita Pascarella) - Nel 2014 sono iniziati i tour in giro per l'Italia dell'organizzazione sociale "Tempio Bottari".

Nel 2018 sono arrivati a 50 date in giro per l'Italia, nel 2019 a 53 e nel 2020 appena iniziata la pandemia, si sono fermati a 3, giusto nel corso della piccola pausa estiva.

Si tratta anche di un modo per far conoscere la tradizione originale maceratese.

La musica Pastellesse di Sant'Antuono è sulla via del riconoscimento da parte dell'UNESCO come Patrimonio immateriale della cultura mondiale.

Lo scorso anno nel 2021 ci si è fermati a 15 tappe, mentre invece quest'anno ne sono state 35, la penultima ad Alatri mercoledì scorso, il tour si è concluso ieri con la data di Macerata Campania.

Fulcro dell'iniziativa sono i progetti di musico terapia con alcuni centri di igiene mentale, questo è il 5 anno.

A Natale del 2017 hanno iniziato con il primo progetto, cooperativa area nuova, di Galluccio, del consorzio libero di Santa Maria Capua Vetere; avevano la necessità di migliorare le capacità di attenzione e relazione di alcuni utenti con disagio mentale.

Nella penultima data di Alatri, si sono esibiti sul palco con l'associazione, invitati con le loro magliette rosse; hanno cominciato a suonare i loro strumenti ed avendo l'obbligo di avere attenzione verso il capo che li dirige a mo' di direttore d'orchestra, hanno migliorato le loro capacità attentive.

Alcuni di loro, trattandosi di patologie, avevano questi momenti di vita in un mondo tutto loro.

La musica è infatti nota per le sue capacità curative, a furia di prestare attenzione, questi momenti erano sempre più rari.

Alcuni che non avevano grande coordinazione con l'impegno di dover suonare in un certo modo, hanno migliorato le proprie capacità.

Quest'anno a Natale ci sarà il quinto progetto di musicoterapia, sono stati inseriti anche in alcune riviste internazionali di medicina, come Heritage Live, che ha dedicato degli articoli sulla cura di alcune patologie mentali con la musicoterapia attraverso gli strumenti tradizionali percussivi di Macerata Campania.

Anche lo stesso Enzo Gragnaniello, ospite principale dell'evento di Macerata Campania, in occasione del quale ha appositamente tenuto un proprio concerto, ha sempre avuto delle influenze africane-arabeggianti, quindi probabilmente apprezza in prima persona la cosa.

Queste persone affette patologie, nel tempo hanno creato un'amicizia con i membri dell'associazione, alcuni di loro gli hanno raccontato cose che non avevano detto neanche ai medici; sono entrati in empatia, in simbiosi.

Lo scorso anno sono stati anche ospiti della Festa di Sant'Antuono.

Alcuni grazie a queste iniziative sono usciti dal centro, alcuni non ancora perché scontano anche delle pene alternative, avendo avuto problemi con la giustizia sia per quanto riguarda l'utilizzo di stupefacenti sia a causa del loro stato mentale.

Un esempio portato è quello di un militare dell'esercito che andò in missione in Bosnia, nei Balcani e mentre era in missione gli partì una rotella. Il tutto sarà sicuramente accaduto perché si trattava di una guerra vera e propria, come quella in Ucraina, non di una missione di pace come può essere quella che oggi è in Libano, dove ci sono altre realtà leggermente più tranquille. Fece poi un periodo da civile nel Ministero Della Difesa, dove però non riuscì a rendere, alla fine entrò in comunità.

Uno dei ragazzi dei suoni antichi è un ex fuciliere dell'aeronautica che ha fatto delle missioni all'estero e parlando, scoprendo che uno fosse dell'esercito e l'altro dell'aeronautica, si regalarono delle spillette, delle toppe per il giubbino e raggiunsero un rapporto confidenziale.

A Franco fu raccontato quanto aveva visto in guerra, cose che non era mai riuscito a dire a nessuno e grazie a queste confessioni, sono riusciti a curarlo. È ancora nel centro, ma sono riusciti a capire il suo problema che non aveva mai raccontato neppure a casa. Ha visto uccisioni, stupri, di tutto.

Ha evidentemente trovato nel loro collaboratore, Franco, oggi vigile urbano, la persona che poteva capirlo davvero, avendo fatto anche lui delle missioni in Iraq ed Afghanistan.

Se lo avesse raccontato ai medici questi infatti, non lo avrebbero mai capito davvero.

Essendo chiuso in sé stesso, si procedeva per tentativi, invece in questo modo è stata trovata finalmente la cura giusta.

Anche lui ha partecipato a diverse iniziative. Il ragazzo è di Acerra, proprio della zona; mentre la Cooperativa sociale è a Galluccio.

C'è stata la collaborazione di diversi artisti, come lo stesso Gragnaniello che ha preso parte ad altre iniziative, come anche quella di quest'estate a Torella dei Lombardi, in provincia di Avellino; ma anche ad esempio del gruppo Folkatomik che risiede a Torino, ma sono molisani, pugliesi, campani.

La prima sera quest'anno è saltata per questioni burocratiche, il venerdì che è stata la prima sera, c'era Giuliano Gabriele, un artista laziale, conosciuto in tutto il mondo per le sue contaminazioni tra il popolare e il lavoro di music, c'era un trio col tamburello e la viola.

L'altra sera ha suonato anche la pattuglia storica di Macerata Campania, La Cantenella, nata nel 1982 come carro dell'azione cattolica della parrocchia, quest'anno ha festeggiato 40 anni, non fanno più i tour, ma sono stati il primo gruppo maceratese ad andare in giro per il mondo sui palchi.

Anche i Tempio Bottari sono stati in Germania qualche anno fa ed hanno girato tutta l'Italia, divertendosi nel loro furgone che macina molti chilometri.

La loro è un'associazione di promozione sociale che ha lo scopo di divulgare la tradizione maceratese dei bottari, già un po' famosi grazie all'opera di Enzo Avitabile, i bottari di Portico, anche se la tradizione nasce a Macerata Campania. Nel corso di un trentennio fascista, Macerata Campania e Portico avevano un solo comune Casalba ed una sola parrocchia, quindi anche a Portico si è assorbita la tradizione di Sant'Antuono, delle botti e delle falci.

Quando dopo la seconda guerra mondiale è nata la provincia di Caserta, Macerata Campania ha continuato ad avere la frazione Casalba, mentre Portico si è staccato.

A Macerata Campania, la festa di Sant'Antuono continua ad essere il 17 gennaio, mantenendo la tradizione della chiesa, mentre invece a Portico si tiene una settimana dopo, il nome della loro festa pur mantenendo la stessa tradizione, si chiama "Carri, cippi e pastellesse".

Ci sono state molte tesi di laurea sulla festa di Sant'Antuono, anche il professore Antonio che insegna presso il liceo di Marcianise, due o tre anni fa ha preso l'ennesima laurea facendo una tesi sulla tradizione di Macerata Campania.

Un'altra ragazza del paese che si è laureata in coreano, quindi in lingue asiatiche, ha fatto la tesi su Sant'Antuono e la comparazione dei riti apotropaici cioè l'allontanamento del male che si fa nel corso di questa festa. Questo tipo di riti si faceva nelle cantine, dove si percuotevano le botti per scacciare gli spiritelli che potevano far inacidire il vino, il rumore avrebbe dovuto farli scappare, si andava in giro per le campagne con la falce per risvegliare la natura nel momento del cambio della stagione ed ottenere un raccolto migliore.

Il rumore di per sé è un rito apotropaico di allontanamento del male, basti pensare all'applauso dopo una canzone o alla fine di uno spettacolo, quando si applaude per allontanare il male dall'attore, dall'artista, dal cantante.

I fuochi di Capodanno, come l'atto di rompere i piatti e i bicchieri, serve proprio ad allontanare il male, si dice infatti "for u viecchij, ven u nuov".

Anche durante la festa di Sant'Antuono ci sono l'asino di fuoco, la scala, lì sono tutti più che pirotecnici, botti che devono far rumore per allontanare il male.

I bottari suonano forte perché così viene allontanato il male, ciò si riconduce alla vita di Sant'Antonio Abate che era eremita, santo egiziano, che ha vissuto nel deserto della Tebaide per circa 106 anni, bevendo acqua piovana e mangiando gli animali del deserto, il cibo gli arrivava solo due volte l'anno.

Sant'Attanasio che è il suo biografo, racconta delle tantissime tentazioni che aveva dal demonio.

Sant'Antonio Abate è famoso per la sua foto con il maialino, non solo perché è protettore degli animali domestici e per ciò è molto venerato in tante realtà a vocazione agricola come Macerata Campania, è anche il protettore del fuoco ed i mestieri che si praticano con esso (pizzaioli, fabbri, ceramisti e camionisti per via dei carburanti).
 In genere per Sant'Antonio gli animali sul sacrato della chiesa vengono benedetti dal parroco. 

Una classica immagine in cui è rappresentato il santo è quella in cui è circondato dagli animali, il bastone spesso a forma di tao con il campanellino che i malati di peste avevano l'obbligo di utilizzare, perché essendo una malattia contagiosa la gente sentiva il campanellino e scappava. 

Il famoso fuoco di Sant'Antonio è una malattia contagiosa della pelle. 

Egli ebbe tantissime tentazioni nel deserto, tra cui il demonio travestito da donna che lo voleva ammaliare e molto spesso facendo rumore allontanava queste tentazioni.

A Macerata fin da bambini si inizia ad essere bottari, non tutti maceratesi, ma su ogni carro c'è una percentuale di "stranieri" dei paesi limitrofi, i maceratesi non hanno limiti.

La tradizione e la cultura non possono essere rinchiuse in un unico paese, anche se molti lo vorrebbero perché 20 carri sono tanti e gestire una festa come quella di Sant'Antuono con carri 14 metri per 3 metri e mezzo con trattori enormi, si inizia in genere da ottobre novembre per gennaio; le prove e lo sforzo economico, fare un carro ha i suoi costi, un tino costa 30€ ed una falce a seconda della misura può arrivare anche a 40€.

Pur essendoci degli sponsor ed i ragazzi si quotino, lo sforzo economico è enorme e quando ce ne sono 20 anche gestire la viabilità, una festa così grande patrocinata dall'UNESCO, l'associazione di Sant'Antuono che organizza è un'organizzazione non governativa dell'UNESCO, dalla Regione Campania, dalla provincia, dall'Università Vanvitelli, dal Ministero ICNET, una serie di patrocini e collaborazioni per una festa molto importante.

Molti comuni fanno a gara per partecipare al progetto di Sant'Antuono perché vista la storicità della festa che è stata ripresa negli anni 80 ed è una tradizione del 1300.

Il primo ritrovamento dei documenti della Festa di Sant'Antuono è stato ritrovato quando l'abate dell'epoca diede l'autorizzazione a girare il paese per la questua di Sant'Antonio Abbate, parliamo di 700 anni fa, quando non era ancora neanche un paese, ma la venerazione c'è sempre stata.

Protettore del fuoco perché aiuta a scaldarsi durante l'inverno, ci si può cuocere le cose, ma anche protezione da questo elemento perché i granai e i fienili facilmente andavano a fuoco per motivi qualsiasi.

C'è una masseria non molto lontana che spesso prendeva fuoco, anche se non si sanno i motivi precisi, il proprietario stufatosi fece una piccola teca con l'immagine del santo e da quel momento non si è più incendiato.

Coincidenza, leggenda? Non lo sappiamo, ma fatto sta che da quel momento non ci furono più problemi né per il fienile e neanche per la casa in sé.

Forse fra i motivi dell'incendio c'era qualche piromane dell'epoca.

Esiste sia il bene che il male, la protezione del santo è molto forte e deve esserci.