GRAZZANISE, Gaetano Tallino, è volato in cielo il tenace ispettore della PS: lavorò al caso Moro
Nato al Cielo, dopo una vita integerrima al servizio dello Stato e della Cittadinanza attiva. Roma (Antiterrorismo/Caso Moro), Napoli (Uff. Volanti) e Castelvolturno: i tre poli del suo impegno
(Raffaele Raimondo) - L'ispettore superiore della Polizia di Stato Gaetano Tallino ha lasciato serenamente questo mondo all'età di 73 anni. Quando una piccola comunità municipale perde uno dei suoi alti modelli di riferimento, diventa più povera. E l'ispettore, amatissimo padre del giornalista Giuseppe Tallino (punta della cronaca giudiziaria del quotidiano Cronache di Caserta), è stato per l'intera sua vita terrena un personaggio stimato a Grazzanise e fuori, per generosa umanità, integerrima professionalità e spiccata sensibilità civile: tre pilastri di un edificio esistenziale costruito, con abnegazione e sacrificio, giorno dopo giorno, fino a diventare un autentico prototipo per coloro che hanno camminato accanto a lui e per i giovani alla ricerca di bussole credibili in grado di ispirare ammirevoli stili e comportamenti positivi in famiglia, negli àmbiti lavorativi, nella complessa società in cui viviamo.
E tre furono, prima del pensionamento, i "poli" del suo impegno al servizio dello Stato e della cittadinanza attiva: Roma (infatti, nella capitale il suo periodo più gravoso e fertile, facendo parte della Sezione Antiterrorismo della PS e, inserito in un team che dipendeva direttamente dal Ministero degli Interni, occupandosi intensamente delle Brigate Rosse e del caso Moro); Napoli (dove approdò dopo gli anni di piombo e fu incardinato nell'Ufficio Volanti della Questura); Castelvolturno (presso il cui Commissariato di PS proseguì, con disciplina ed onore, fino al pensionamento, la sua brillante carriera).
Schivo e combattivo nel contempo, l'ispettor Tallino non trascorse in salotto il tempo del pensionamento. Trovò invece nella contraddittoria e retriva realtà grazzanisana l'humus per esternare analisi, elaborazioni e testimonianze orientate a coltivare il sogno di uno sviluppo indispensabile. Sevère le considerazioni, appassionati e comunque sempre rispettosi i confronti coi sostenitori di opinioni analoghe o a contrasto, palesemente coraggiose le concrete determinazioni che seppe assumere nelle circostanze di maggiore crisi della coscienza collettiva. In buona sostanza, egli (nativo di Gaeta) amava Grazzanise e i suoi destini più di molti autoctoni.
Tante le espressioni di sincero cordoglio che, appena diffusasi la notizia della sua scomparsa, sono giunte alla moglie, al figlio, alle figlie e agli altri familiari costernati. Tutte convergenti verso la gratitudine per una vita esemplare e per il patrimonio ideale che l'ispettor Tallino lascia ai concittadini.
Alle ore 16,30 di giovedì 26 maggio è partito dalla casa di via della Pietra 2 il corteo funebre per raggiungere la chiesa di San Giovanni Battista dove è stata officiata la funzione religiosa: fra rimpianto e lacrime, la consolazione derivante dai riconosciuti meriti personali e dal bene che il tenace ispettor Gaetano Tallino ha voluto realizzare con convinzioni profonde e sedimentata fede nei percorsi splendenti dell'esistenza umana.