CASERTA, Passeggiando nei quartieri: vice regno spagnolo e regno borbonico

02.08.2022

(Anita Pascarella) - La scuola Michelangelo Buonarroti, ITIS sito in Caserta, sta cercando di ravvivare la città dal punto di vista culturale. Il suo obiettivo sarebbe di diventare punto di riferimento come istituzione scolastica e come museo.

Questi due anni di pandemia hanno bloccato le loro attività, come in ogni ambito, appena riprese.

Sono i loro studenti stessi a diventare guide all'interno del museo ed in questo tipo di attività.

Nella serata del 28 luglio è stata organizzata una passeggiata in cui si sono visitati i luoghi rappresentativi del vice regno spagnolo e del regno borbonico.

Il palazzo De Gregorio, sito in Aldifreda edificato tra il 1754 e il 1755 per volontà di Carlo di Borbone, si differenzia da tutti gli altri palazzi nobiliari settecenteschi per via della sua posizione che non è centrale, ma è più periferica rispetto agli altri. Il re in persona ha fatto sì che venisse creato questo palazzo, provvedendo alle spese del tutto da solo ed affidando il progetto a Luigi Vanvitelli.

Il palazzo era costituito da un pian terreno con due giardini, uno dei due dotato anche di una fontana. Al primo piano c'era l'appartamento nobiliare dove Leopoldo De Gregorio, ministro della segreteria di azienda di Carlo di Borbone, viveva con sua figlia, che poi diventò anche un ministro delle finanze di Spagna.

Affiancata dalla chiesa di San Michele, fondata dalla famiglia Ricciardi nel 1686. La lapide di fondazione presente sulla facciata dell'edificio, sappiamo che fu dedicata all'Immacolata Concezione, al di sopra abbiamo un cornicione privo di decori ed ancora al di sopra l'unica finestra che porta luce all'interno.

Al lato possiamo trovare un'altra lapide su cui sono riportati i nomi di tutti i caduti della Seconda guerra mondiale che risiedevano ad Aldifreda, suddivisi in base al tipo di decesso.

In cima abbiamo il campanile.

All'interno in origine c'erano probabilmente tre altari, anche se abbiamo dubbi sull'esistenza del terzo, si ha certezza, soltanto degli altri due.

Nelle due pareti laterali possiamo notare due archi, a sinistra c'è una lapide su cui sono riportati i nomi dei soci fondatori dell'associazione, mentre a destra, al centro dell'arco, abbiamo una cornice in cui è raffigurato San Pietro.

Sul fondo, nella parte centrale, si trova una nicchia nella quale in antichità c'era una statuetta di San Michele.

Il giro è proseguito all'interno della Scuola degli Agenti di Polizia di Stato sita in via Ruggiero.

Precedentemente era un pezzo di terra appartenente alla famiglia dei Borbone, a cui appartenevano chiaramente anche altri edifici molto più importanti.

Nata come Vaccheria nel 1751, nella parte centrale c'era il nucleo in cui si recavano i reali per bere una tazza di latte o di caffè; adesso è una biblioteca.

Successivamente venne trasformata in industria tessile, sita verso l'attuale ingresso della caserma, probabilmente faceva parte sempre del setificio di San Leucio.

Nel 1851 la struttura venne trasformata in ospedale militare.

Fu quindi costruito il tempietto che è su pianta ottagonale ed ha la particolarità che tutti i lati sono aperti, per far sì che chi era ricoverato, affacciandosi dal piano superiore potesse assistere alla messa.

Al suo interno c'è l'affresco del pittore Gennaro Maldarelli dedicato all'incoronazione della Vergine.

Nel 1927 divenne infine, caserma di Polizia e scuola di Polizia ed è rimasta tale fino ad oggi.

La caserma nacque nel periodo del ventennio fascista ed il primo comandante della scuola fu il capitano Paglione, il parcheggio ancora oggi è dedicato a lui.

Si tratta della scuola di Polizia più antica d'Italia.

C'è stato un problema strutturale perché nel corso degli anni è stata appesantito l'edificio, nato come fienile per la Vaccheria e poi man mano trasformato in una struttura in cemento.

Nel corso degli anni di fronte al tempietto è stata creata una struttura più moderna, pensata come scuola di livello internazionale che organizza corsi per la prevenzione ed il contrasto del crimine organizzato, dedicati ad ufficiali delle polizie straniere.

Alle spalle della Vaccheria borbonica, di fronte all'entrata principale della Reggia di Caserta, si trova il Palazzino del principe.

Questo perché il principe Francesco II era amante dell'agricoltura ed amava la sperimentazione agraria. Voleva sorvegliare tutto il territorio appartenente alla casata dei Borbone.

Grazie alla posizione del palazzo riusciva ad avere una buona visuale per controllare questo territorio.

Del progetto originale, redatto dal nipote omonimo di Pietro Bernasconi, il quale era capomastro ed aiuto principale del Vanvitelli nella costruzione della Reggia di Caserta, rimane soltanto lo stile dell'edificio, di cui è rimasto uguale l'ingresso.

Il primo piano era il piano nobile in cui si trovavano le stanze della famiglia di Francesco. La copertura è quasi spiovente.

Un'aggiunta sono i balconi, prima le finestre erano solo chiuse, non c'era la possibilità di aprirle. Ciò è avvenuto soltanto in un secondo momento, quando l'edificio è stato prima demolito e poi ristrutturato.

La chiesa di san Pietro in Cattedra era in origine dedicata a Santa Caterina, ma dal principio c'era la devozione per Sant'Antonio di Padova a cui è stata in seguito dedicata.

Questa chiesa ospitò la parrocchia di San Sebastiano, distrutta da un incendio nel 1782 e che a causa delle sue dimensioni non poteva essere ospitata in questo edificio.

Re Ferdinando di Borbone fece redigere un progetto di ampliamento dall'architetto di corte Giovanni Patturelli per estendere l'edificio e far sì che ospitasse la parrocchia di San Sebastiano.

Nel tempo questa chiesa ospitò anche tantissimi altri ordini religiosi come quello dei carmelitani che spostatisi dalla chiesa di San Sebastiano tornarono qui.

Il principe Francesco volle buttare giù questo edificio e ricostruirlo da capo. Per questo nuovo edificio impiegò Pietro Valente, un famosissimo architetto napoletano, che ha fatto tantissimi lavori anche a Napoli, come un progetto di Piazza Plebiscito.

Si ricorda il prossimo evento dell'Associazione culturale Francesco Durante Caserta, che si terrà a Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, una passeggiata al tramonto durante la quale si salirà sul monte per scendere nella Terra, all'incontro tra Bene e Male.

Chiunque fosse interessato ai loro eventi, può seguire la pagina dell'associazione su Facebook.